LO SPAZIO VUOTO

Teatro base aperto a tutti condotto da Camilla Fabbrizioli

Dal 3 ottobre ogni lunedì dalle 21 alle 23

Posso scegliere uno spazio vuoto qualsiasi e chiamarlo palcoscenico spoglio…Un uomo attraversa questo spazio e un altro lo osserva: è sufficiente a dare inizio a un’azione teatrale” Peter Brook 1925-2022

Tralasceremo tutto: scenografia, costumi, effetti speciali e cercheremo la vita in scena e la verità dello stare in scena. Facile, vero? In realtà no, è molto difficile: ricerca di semplicità, verità e bellezza sono strade complicate, ma perché non partire da queste per gettare basi solide in un corso base?

L’attore agisce, lo dice la parola. Recitare è re-agire: la recitazione è viva quando reagisce ad impulsi reali.

Ciò che affrontiamo, però, non è “reale”, il personaggio non esiste, le sue parole sono solo scritte da decenni o forse da secoli su un copione. Il materiale drammaturgico fornisce degli input, sta all’attore svilupparli.

Se il testo è un buon testo (e noi ci avvarremo solo dei migliori) in esso troveremo tutto, ma dobbiamo imparare a cercare in esso tutti gli indizi per metterlo in piedi e a farlo davvero nostro, dargli la nostra carne, il nostro sangue e la nostra voce.

Per farlo avremo bisogno di stimoli concreti, fisiologici e tenteremo di creare relazioni sceniche coi compagni in cui non si faccia finta di recitare ma si metta l’accento sui rapporti umani.

La prima parte del lavoro sarà prettamente tecnica: corpo nello spazio vuoto, stare in scena con o senza oggetti, ritmo, improvvisazione, voce, elementi di dizione, lettura espressiva.

Da gennaio cominceremo le prove della messa in scena su uno o più testi in base ad alcune scelte drammaturgiche dell’immortale Peter Brook.

Il corso è aperto a tutti coloro che desiderano approcciarsi al teatro per la prima volta o ne hanno una conoscenza soprattutto teorica.